Adesso che ho finito di scrivere post su Altaroma per
lavoro, posso dire veramente quello che penso sulla questione! La trascorsa
edizione di Altaroma ( gennaio 2013) fa pena! Moscia, moscia, e povera.
Niente Front Row accattivanti, stili da copiare e/o borse da invidiare; ma sopratutto
niente open bar e questo è il vero
sintomo della crisi!
E poi le erano semi-vuote e noi ospiti eravamo, in sintesi, quattro gatti, persi e spaesati!
Bravi gli artigiani di Room Service e bravi i miei stilisti
preferiti: Sarli e Stella Jean ma per il resto una noia mortale e organizzazione
confusa!
L’unica cosa che mi ha veramente divertita è
stato vedere la faccia “paralizzata” di Renato Balestra alla presentazione della biografia di Gianni Versace edita Lindau
Edizioni!
E poi un libro è sempre un libro e male non può farci quindi SI a “Gianni Versace. La biografia" di Tony DI CORCIA
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Prefazione Giorgio Armani
...
Non si può pensare agli anni ’80, e a quel periodo in cui la moda
italiana è diventata un fenomeno mondiale, senza ricordare il
decennio che li ha preceduti e in cui sono state gettate inconsapevolmente
le basi di questo successo. Gli anni ’80 sono stati controversi,
segnati dal terrorismo e allo stesso tempo dal desiderio di
libertà che cambiava tutto. Nel frattempo la società mutava e con
essa il modo di pensare, mutavano gli atteggiamenti. Quella che
non cambiava, ancora incerta tra una haute couture sempre più
simbolo del passato e un vestire cosiddetto alternativo, tra giacconi
afghani e parka militari, era proprio la moda. Bisogna vederla
così, la nascita del prêt-à-porter: come necessità di esprimere
nuove esigenze e di dare forma a realtà sociali diverse. Io ho fondato
la mia società nel 1975, Gianni Versace nel 1978, come
Gianfranco Ferré. Krizia e i Missoni lavoravano già da anni...






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